Formazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA

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il FIGLIO dell'UOMO

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2009 dal 5 al 12 Aprile

8a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

L'ARGOMENTO DI OGGI

Aderite all"

ORDINE LAICO dei " CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO" per VIVERE il VANGELO, Diventate CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO vivendo la Vostra VITA in FAMIGLIA e sul LAVORO secondo VIA, VERITA' VITA

dai GIORNALI di OGGI

MILANO - Colpo di scena nell'ambito delle candidature alle prossime elezioni europee. Emanuele Filiberto di Savoia, Il nipote dell’ultimo re d’Italia,

sarà candidato con l’Udc alle elezioni europee.

Pdl e Europee: fuori "la rossa" Sozio,

dentro l'attrice ed ex tronista Ferranti

TRA "recuperati" Bonsignore, Iva Zanicchi, Albertini, Gargani, Zappalà, Antoniozzi.

La ex annunciatrice Rai Barbara Matera è una delle più probabili candidate del Pdl alle Europee di giugno

2009-04-29

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

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DG

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Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

Dal sito di Repubblica

CORRIERE della SERA

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2009-04-30

Il premier ai suoi: stavolta non mi scuso

Il Cavaliere oggi vola a Milano per un chiarimento con la moglie dopo le critiche sulle candidate-veline

ROMA - Non sapeva se ridere o di­sperarsi, Enrico Letta: "Stanno per arriva­re dati terrificanti sul fabbisogno dello Stato, e di cosa si parla? Di 'papi'". Per­ché in effetti non si parlava d’altro ieri in Parlamento, della diciottenne Noemi che chiama Berlusconi "papi" e dell’en­nesima sfuriata di Veronica Lario contro il marito. Ma per quanto possa apparire paradossale non c’è differenza tra questa storia d’interno familiare e i conti dello Stato, perché lo scontro tra il premier e la sua consorte è un affare di Stato nel sistema della seconda Repubblica.

Così la "dynasty all’italiana" si è pre­potentemente infilata nelle dinamiche politiche. All’ombra di una lite privata sulla suddivisione dell’asse ereditario— con Berlusconi a dir poco irritato con la moglie, "la signora", che starebbe cer­cando di "mettermi contro i figli" — si sono prodotti effetti sul Pdl e sul gover­no, con ministri e dirigenti di partito pre­occupati per i contraccolpi d’immagine alla vigilia delle elezioni. Perché dopo il 25 aprile il Cavaliere è schizzato ben ol­tre il 73% nella fiducia degli italiani e il suo partito nei rilevamenti ha raggiunto "quota 45%". Insomma, il rischio che la lite recasse danni c’era. Non a caso ieri mattina il Ca­valiere ha commissionato subito un son­daggio, dal quale — così ha spiegato in serata ai suoi — "sono uscito vincitore". Gli italiani sarebbero dalla sua parte, "stavolta non dovrò chiedere scusa", co­me accadde nel 2007 dopo la lettera in­viata dalla moglie a Repubblica. Tanto basta per capire quanto abbia inciso la faccenda privata nelle faccende pubbli­che. Ecco perché martedì — venuto a sa­pere in mattinata delle intenzioni della moglie — Berlusconi aveva invano tenta­to di evitare che la questione esplodesse. Ecco perché oggi avrebbe intenzione di volare a Milano. Ecco il motivo per cui sarebbe saltato il pranzo con Fini. D’altronde non sarebbe stata una cola­zione serena, dato che Berlusconi aveva il dente avvelenato con il presidente del­la Camera, perché la sua fondazione, Fa­refuturo, con un articolo aveva sparato a zero sulle "veline in lista", prima che la moglie lo attaccasse.

Quando poi la si­gnora Lario ha fatto riferimento proprio a quell’articolo, apriti cielo. È vero che Fi­ni aveva in parte rettificato il tiro di Fare­futuro, ed è vero che le liste del Pdl all’ul­timo momento sono state in parte sbian­chettate, "ma le candidature — racconta il coordinatore Verdini — erano concor­date, Gianfranco ne era a conoscenza. Più volte l’ho sentito in questi giorni". La Russa conferma la versione del colle­ga, "eravamo d’accordo su tutto, anche perché avevamo potere di veto sulle pro­poste ". Il ministro della Difesa, chiamato spes­so a fare da pompiere tra il Cavaliere e Fini, ci prova anche stavolta: "A parte il fatto che Gianfranco ha preso subito le distanze dall’articolo di Farefuturo, Sil­vio non ce l’ha con lui. Diciamo che gli attribuisce una sorta di 'responsabilità oggettiva', come accade alle squadre di calcio che devono rispondere del com­portamento dei tifosi sugli spalti". Sarà, ma ciò non basta a placare l’ira del premier, pronto a sfidare tutto e tut­ti, facendo campagna elettorale "con le veline a fianco": "Ho chiesto dei giovani perché non volevo che le liste fossero in­zeppate dai soliti noti, per di più d’età avanzata. Mentre il Pd candida Berlin­guer e Cofferati, alla faccia del rinnova­mento. Ed è spregevole quello che han­no detto sul conto di alcune ragazze. La stessa cosa l’avevano fatta con Mara Car­fagna. E poi...". E poi Franceschini ha ri­conosciuto che verso la ministra "gli uo­mini hanno mostrato tutto il loro razzi­smo inconsapevole, il loro maschili­smo ". Insomma, dirà pure "cose sbaglia­te " ma è "preparata". Non erano tuttavia solo le "veline in lista" il motivo del dissidio tra Berlusco­ni e sua moglie, e se la "dynasty all’italia­na " è diventata un affare di Stato, è pro­prio il leader del Pd che l’ha spiegato nel­l’intervista alla Stampa, quando ha getta­to lì che "dopo Silvio ci sarà Pier Silvio".

Non era una battuta, c’era dietro un ra­gionamento sul sistema presidenziale ca­ro al Cavaliere, e che riproduce il model­lo statunitense, dove da decenni le gran­di famiglie si contendono la Casa Bianca: dai Kennedy, ai Bush, ai Clinton. Ecco perché ieri non si parlava d’altro in Parlamento, nonostante la crisi, l’Abruzzo. E soprattutto il sì del Cavalie­re al referendum. Una mossa dirompen­te. Perché è vero che il 21 giugno difficil­mente la consultazione otterrà il quo­rum, ma ci sono alcune variabili che ven­gono calcolate nel Pdl: insieme al 12% de­gli italiani che andrebbe a votare per i ballottaggi, c’è un 15% di cittadini legati al referendum. Se poi a sostenerlo ci fos­sero Berlusconi, Fini e Franceschini... Di qui alle Europee il premier non di­rà altro sull’argomento, attenderà il risul­tato delle urne. E se davvero superasse il 45%, allora potrebbe anche decidere di dare un ulteriore segnale sul referen­dum. "E se passasse — come dice Cic­chitto — sarebbe con quella legge che si andrebbe a votare". Magari in anticipo.

Francesco Verderami

30 aprile 2009

 

 

 

 

Veronica, tormento e affondo

"Prima o poi penserò a me"

Lo sfogo: lotto per i ragazzi. La "sorpresa" di Marina e Piersilvio

Veronica Lario

Veronica Lario

MILANO - È l’ora, in parti­colare, ad aver stupito tutti: le 22 e 38. Chi la conosce bene, sa che i colpi di testa non appartengo­no a Veronica Lario. E invece, quel comunicato inviato all’An­sa a tarda sera, dimostrerebbe l’esatto contrario. Ecco perché molti si sono chiesti che cosa possa aver scate­nato l’irritazione improvvisa del­la moglie del presidente del Con­siglio. Arrivati a questa fase del­la vicenda, sono rimasti in pochi a credere al movente della gelo­sia. Al di là delle foto ufficiali e dei servizi posati e concordati— come quello a Portofino con tut­ta la famiglia allargata — per i Berlusconi il Mulino Bianco sem­bra essere un’idea oramai sbiadi­ta. D’altronde, da anni Veronica Lario coltiva con passione la sua immagine di donna forte, anti­conformista e intellettualmente indipendente, anche rispetto al marito. Basta ricordare le sue di­chiarazioni su alcune vicende pubbliche, come la fecondazio­ne assistita o il caso Englaro. E per questo appare difficile imma­ginare che possa ancora ingelo­sirsi per le boutade o le iniziati­ve folcloristiche di Silvio Berlu­sconi. Lei stessa nella sua lettera pubblica del 31 gennaio 2007 scriveva: "Nel corso del rappor­to con mio marito ho scelto di non lasciare spazio al conflitto coniugale, anche quando i suoi comportamenti ne hanno creato i presupposti".

Allora la lite fu composta con le pubbliche scu­se del consorte, che misero a ta­cere anche le insistenti voci di di­vorzio. Poi arrivò la "trasforma­zione " di Veronica: capelli mossi e non più lisci, abiti colorati neo-folk, l’adorato nipotino Ales­sandro, il figlio di Barbara, esibi­to con orgoglio. E spesso accan­to, per un improvviso restyling familiare, Silvio Berlusconi. Tutto inutile. La tregua appa­rente è stata rotta l’altro ieri da quel comunicato carico d’ira e d’indignazione. E nulla esclude che Veronica possa rendere an­cora più esplicito il conflitto e abbandonare le convenienze. Sa­rebbe nel suo stile. A infastidir­la, stavolta, l’improvvisata di Berlusconi a Napoli, alla festa di 18 anni di Noemi Letizia. In un momento delicato in cui forse lei avrebbe preferito che il mari­to rimanesse a casa, magari ac­canto alla figlia Barbara, al setti­mo mese di gravidanza, in atte­sa del secondo bambino. Ma in­tanto chi conosce bene i Berlu­sconi sa che vivono da anni in case diverse: Veronica a Mache­rio, Silvio ad Arcore. Difficili da credere, dunque, le frequenti battute del premier su episodi di quotidianità familiare.

Alle amiche più care, poche e selezionate, la riservatissima Ve­ronica avrebbe più volte confida­to la sua solitudine: "Abbiamo esistenze separate. Io sono una donna oramai abituata alla soli­tudine. Ma per fortuna mi onora e mi rafforza il mio ruolo di mamma e di nonna. È per i miei figli che vivo. E combatto. A me? Ci penserò solo quando tutto sa­rà a posto". Una frase sibillina. Che però, chi la conosce bene, interpreta nell’ottica della grande questio­ne, tuttora irrisolta, della sparti­zione ereditaria. Aspetto che sa­rebbe pesantemente dietro la sua esternazione di martedì se­ra. Il futuro manageriale e patri­moniale dei suoi tre figli — Bar­bara, Eleonora e Luigi — sta par­ticolarmente a cuore a Veronica Lario. Che spesso avrebbe mani­festato i suoi timori di vederli pe­nalizzati rispetto a Marina e Pier­silvio, nati dal primo matrimo­nio del Cavaliere con Carla Elvi­ra Dall’Oglio. È la Fininvest, la "cassaforte" di famiglia, ad esse­re al centro della contesa. C’è poi da definire l’eredità patrimonia­le di Berlusconi. Nel 2006 è stato assegnato a ognuno dei tre figli avuti da Veronica Lario il 7,6 per cento di Fininvest. Ma c’è anco­ra da fare. Sia per quanto riguar­da il 63 per cento del gruppo an­cora in mano al Cavaliere, sia per stabilire chi comanderà dav­vero domani. Ciò nonostante, se­condo indiscrezioni, Marina e Piersilvio ieri avrebbero accolto con sorpresa la dichiarazione al­l’Ansa di Veronica.

Infine, un’altra questione di fondo riguarderebbe l’esito di un’eventuale separazione. Di qui quel "poi penserò a me", spesso ripetuto alle amiche. Si dice in­fatti che la sua lettera pubblica del gennaio 2007 avrebbe dato il via a una sorta di "lodo" (smenti­to dall’avvocato del premier, Nic­colò Ghedini) che prevedereb­be, in caso di separazione, una diversa e più cospicua sistema­zione patrimoniale per Veronica Lario. Fin qui le ipotesi. Resta il ge­sto di grande rottura scelto dalla signora Berlusconi. Rispetto al quale sono arrivati, naturalmen­te, apprezzamenti da sinistra. Ad esempio quello di Giovanna Me­landri. Ma il "popolo" azzurro ha gradito davvero poco. Ieri, in­fatti, il sito del Pdl è stato bom­bardato con email d’ira e di pro­testa. Il bersaglio, si capisce, era lei, Veronica. Il capo d’imputazio­ne: ha danneggiato l’immagine del premier. E così c’è chi, come Andrea, scrive: "Caro Presiden­te, dica a sua moglie di compor­tarsi da vera first lady e di accom­pagnarLa nei suoi viaggi istitu­zionali come fanno le altre. Altro che comunicati indignati".

Angela Frenda

30 aprile 2009

 

 

 

La mamma di Noemi irritata

"Squallore sulla mia bimba"

La famiglia della teenager al centro del caso

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NOTIZIE CORRELATE

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"Voglio fare politica. Con papi cantiamo le canzone di Scugnizzi"

NAPOLI - Noemi non risponde più al cellulare. Se non riconosce il numero lascia squillare, o al massimo risponde una voce maschile che gentilmente dice: "Noemi non c'è", come se fosse credibile che una ragazzina di 18 anni si separi per ore dal suo cellulare e dai messaggini e tutto il resto, e pure dalla rubrica su cui è memorizzato il numero diretto di papi, come lei chiama Berlusconi.

Deserta pure la sua bacheca su Facebook, fino all'altro giorno piena di "botta e risposta" tra lei e suoi tantissimi amici. La stessa voce maschile ricompare implacabile pure al telefono di casa. Ma siccome quest'uomo pure avrà bisogno di allontanarsi un attimo, ecco che per una volta risponde la mamma di Noemi, la signora Anna. Che però ha perso la disponibilità del primo giorno, quando raccontava pure lei di papi e delle apparizioni televisive della figlia. E chiederle un commento alle parole di Veronica Lario è un modo sicuro per farla indispettire: "Ma perché dovete trasformare in un affare squallido una cosa che ha fatto tanto felice la mia bambina? Non lo so perché la signora Lario ha detto quelle cose. Mi dispiace che le abbia dette, ma non ho idea del perché l'abbia fatto. Se conosco anche lei come conosco Silvio? Arrivederci". Clic. Fine delle comunicazioni. Per tutto il resto della giornata risponde sempre il body guard telefonico, e di essere ricevuti a casa un'altra volta non se ne parla nemmeno.

Nessuno, quindi, che racconti come Berlusconi sia diventato amico della famiglia Letizia, mamma Anna, papà Benedetto e Noemi, che aveva un fratello morto sette anni fa in un incidente stradale. Benedetto ha commentato con qualche conoscente la visita del premier al compleanno di Noemi dicendo che lo ha fatto "per la nostra antica amicizia". Berlusconi dice che lui quell'uomo lo conosce da anni: "È un vecchio socialista, era l'autista di Craxi". Ma si sbaglia, assicura chi l'autista di Craxi lo conosceva bene. Come Bobo, il figlio: "L'autista di mio padre si chiamava Nicola, era veneto ed è morto". Pure due socialisti napoletani che furono in auge nell'era pre-tangentopoli, Giulio Di Donato e Silvano Masciari, escludono che Craxi, anche nelle sue visite a Napoli, abbia mai avuto un autista che si chiamava Benedetto Letizia. Quindi Berlusconi proprio si confonde. Benedetto Letizia fu effettivamente molto vicino al Psi, però non ha mai fatto l'autista ma sempre l'impiegato comunale. E lo faceva anche nel febbraio 1993, quando fu arrestato con l'accusa di peculato e concussione per una tangente da 35 milioni. Una vicenda giudiziaria ormai estinta, e lui, dopo tre sospensioni, nel 2007 è tornato definitivamente a lavorare al Comune di Napoli.

Fulvio Bufi

30 aprile 2009

 

 

 

2009-04-29

la replica alle critiche della moglie: "la signora ha creduto alla stampa di sinistra"

Berlusconi e il caso Veronica

"Ecco le mie candidate"

Il premier annuncia: "In lista Barbara Matera, Lara Comi e Licia Ronzulli. Chi ha criticato si vergogni"

VARSAVIA - Barbara Matera, Lara Comi e Licia Ronzulli. Conversando con i giornalisti a Varsavia, Silvio Berlusconi svela i nomi dei "volti nuovi" nelle liste Pdl alle Europee, mettendo così la parola fine al rincorrersi di voci e smentite sulle possibili candidate. "Lara Comi (ex bocconiana e coordinatore di Forza Italia giovani Lombardia, ndr) è bravissima - ha detto il premier -, la Ronzulli è la prima dei non eletti alle scorse politiche, candidata nelle Marche, e lavora in una clinica e con i bambini del Bangladesh. La terza è Barbara Matera (ex annunciatrice Rai, ndr), che ho conosciuto tramite Letta perché è fidanzata con il figlio di un prefetto amico di Letta: è laureata ed è bellissima". "Queste tre - ha aggiunto il premier - le porterò con me in campagna elettorale e dirò: "Voi siete veline?". Poi le lascerò parlare e questo sarà lo schema di ogni comizio e faremo un figurone". "Ora che le liste sono chiuse - ha voluto anche precisare il premier - tutti quei signori che hanno montato questa campagna stanno zitti e si chiudono da qualche parte per la vergogna ed il rossore, oppure no?".

"MIA MOGLIE? HA CREDUTO AI GIORNALI" - Le candidature femminili del Pdl, ancor prima di essere ufficializzate dal premier, sono state oggetto di dure critiche da parte di Veronica Lario. Martedì sera, la moglie del presidente del Consiglio ha fatto sapere che, a suo avviso, la candidatura di donne dello spettacolo da parte del Pdl rappresenta "ciarpame senza pudore". "Mia moglie? Ha creduto ai giornali" è stata la replica del presidente del Consiglio. "È tutta una manovra della stampa di sinistra" ha spiegato il premier da Varsavia. "Mi sembra che la situazione sia molto chiara, c'è una manovra montata dalla stampa di sinistra e dell'opposizione sulle nostre liste con notizie assolutamente infondate". "Come si dice - ha poi aggiunto Berlusconi -, tra moglie e marito non mettere il dito". E a chi gli faceva notare che lo stesso proverbio lo ha usato il segretario Dario Franceschini per commentare la vicenda, Berlusconi ha risposto: "Finalmente ne dice una giusta".

L'ACCUSA - "Voglio che sia chiaro - aveva spiegato Veronica Lario martedì sera - che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire". Poi la moglie del premier aveva rincarato la dose: "Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere".

"NO A CANDIDATURE MALEODORANTI" - Ma Berlusconi ha respinto le accuse. Affermando che sua moglie è vittima di una vera e propria "manovra" messa in piedi dalla sinistra, che a suo avviso, si trasformerà in un "boomerang" per la sinistra stessa, "quando verranno fuori le liste". Il premier poi ha ribadito i criteri che hanno portato alla selezione delle candidate donne nel Pdl: "Noi vogliamo rinnovare la nostra classe politica con persone che siano colte, preparate e che garantiscano la loro presenza a tutte le votazioni. E che magari non siano maleodoranti e malvestite come certi personaggi che circolano nelle aule parlamentari da parte di certi partiti".

LE VELINE - "Farò campagna elettorale con le cosiddette veline - ha detto il premier, prima di rendere noti i nomi dei "volti nuovi" nelle liste del Pdl - e loro parleranno insieme a me" per dire quali sono i loro titoli di studio e che cosa hanno fatto fino adesso. "Questa stampa di sinistra, ahimè, non ha smesso di essere una stampa che disinforma - prosegue - e che costruisce delle manovre solo ai fini di delegittimare l'avversario politico con la complicità delle opposizioni". Infine un passaggio dedicato ai figli (citati da Veronica): "Mi vogliono un bene dell'anima e credo di essere il più amato dei genitori. Tutto qui".

"LA FESTA A NAPOLI? NON ERA UNA COSA PICCANTE" - Da Varsavia il premier è tornato anche sulla sua presenza alla festa della 18enne Noemi a Casoria: "Se fosse stata una cosa piccante sarei andato lì, in mezzo a tutta quella gente, a farmi fare tutte quelle foto?" ha chiesto Berlusconi ai cronisti. "Domenica ho telefonato - ha raccontato il prmier - al padre della ragazza e gli ho detto che in poche ore mi sarei trovato a Napoli. Lui mi ha detto della festa e del compleanno. Questo signore io lo conosco da anni, è un vecchio socialista, era l'autista di Craxi" ha rivelato il Cavaliere, che ribadisce di essere stato presente alla festa non per molto tempo. "Mi hanno fatto milioni di foto, i miei mi dicono che se chiedessi 10 euro per ogni foto - scherza Berlusconi - guadagnerei più che con Mediaset che, tra l'altro, sta andando giù...".

29 aprile 2009

 

 

 

 

 

Noemi, la diciottenne

che dice "papi" al premier

Alla sua festa ha partecipato anche Silvio Berlusconi

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"Voglio fare politica. Con papi cantiamo le canzone di Scugnizzi"

NAPOLI — Noemi ha compiuto 18 anni tre giorni fa. È alta alta, bionda bionda e ha il viso di bambina. Alla sua festa, domenica sera, ha partecipato Silvio Berlusconi. Lei lo chiama papi, e dice che "un regalo più bello papi non poteva farmelo (Leggi l'intervista a Noemi). Quando l'ho visto non riuscivo a crederci, sono stata troppo felice". Anche la mamma di Noemi, che si chiama Anna e pure lei è bionda e pure lei è stata molto felice della visita, quando parla di Berlusconi dice papi. E aggiunge che "le malignità le dicano pure se vogliono, tanto noi siamo molto religiosi e ci affidiamo al Signore".

Lasciando fuori da questa storia le malignità e magari pure il Padreterno, la domanda resta comunque legittima: come ci è capitato il presidente del Consiglio a una festa di ragazzini in un villone per ricevimenti sulla Circumvallazione esterna, che tra l'altro la notte è una delle strade meno raccomandabili di Napoli e provincia? "Perché è un amico di famiglia", dice Noemi seduta al tavolo della cucina nella sua casa al secondo piano di un anonimo palazzo di Portici. "Mi conosce da quando ero piccola piccola. Mio padre (Elio, impiegato comunale; ndr) frequentava i socialisti e così conobbe Silvio. Per me avere a che fare con lui è normale, ma di trovarmelo alla festa non me l'aspettavo. E non vi dico i miei amici. A loro mica avevo mai raccontato di papi, tanto non mi avrebbero creduto.

Ma poi lui è stato così simpatico con tutti. Lui è sempre tanto cordiale". Noemi porta al collo

Noemi con la foto di Berlusconi (Controluce)

Noemi con la foto di Berlusconi (Controluce)

un ciondolo d'oro con diamanti, regalo di papi per i 18 anni. E ha sul tavolo i cd di Mariano Apicella con le canzoni che lei canta con papi "quando vado a trovarlo a Roma o a Milano, perché mica può venire sempre lui qui, con tutte le cose che ha da fare". Anche lei ha molto da fare: "Innanzitutto la scuola: studio grafica pubblicitaria", e corre a prendere un libro sul simbolo del Pdl, regalo di papi con tanto di dedica: "Alla mia piccola Noemi, alla mia piccola grafica pubblicitaria dal suo papino putativo". E poi ha lo spettacolo: una particina in un corto e la partecipazione a qualche programma con teenager in passerella. Ma non sulle tv di papi.

Fulvio Bufi

29 aprile 2009

 

 

 

TRA "recuperati" Bonsignore, Iva Zanicchi, Albertini, Gargani, Zappalà, Antoniozzi.

Pdl e Europee: fuori "la rossa" Sozio,

dentro l'attrice ed ex tronista Ferranti

Toto-candidature in vista del voto di giugno: in pole anche l'ex annunciatrice Matera

La ex annunciatrice Rai Barbara Matera è una delle più probabili candidate del Pdl alle Europee di giugno

La ex annunciatrice Rai Barbara Matera è una delle più probabili candidate del Pdl alle Europee di giugno

In casa Pdl è tutto un rincorrersi di voci, conferme e smentite sulle possibili candidature alle Europee di giugno e sui "volti noti" annunciati dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Le liste dovranno essere presentate entro mercoledì mattina e fino a quel momento i coordinatori Ignazio la Russa e Denis Verdini lavoreranno a ritmi serrati, nel loro ufficio di dell’Umiltà, per risolvere gli ultimi nodi. I nomi dati quasi per certi sono quelli di Barbara Matera (ex annunciatrice Rai) e Camilla Ferranti (ex tronista di Uomini e donne e protagonista di Incantesimo). Non dovrebbero invece trovare spazio, a meno di sorprese dell’ultima ora, Eleonora Gaggioli (già attrice in Elisa di Rivombrosa) e Angela Sozio ("la rossa" che partecipò all'edizione numero tre del Grande Fratello).

LE ALTRE IN POLE E I "RECUPERATI" - In pole position ci sarebbero poi altre tre o quattro giovani scelte tra quelle che hanno partecipato al corso di formazione che si è tenuto la scorsa settimana a via dell’Umiltà. Tra queste Cristina Ravot, giovane cantante sassarese, Rachele Restivo, giornalista tv, e Laura Comi. Gli apparati di partito cercano di non far escludere "gli uscenti": dovrebbero essere "recuperati" i vari Bonsignore, Iva Zanicchi, Albertini, Gargani, Zappalà, Antoniozzi. Alcune delle deputate "precettate" dal premier, inoltre, dovrebbero correre per l’Europarlamento, per poi rinunciare una volta elette. Fra loro Gabriella Giammanco e Laura Ravetto, mentre sono in forse Annagrazia Calabria e Beatrice Lorenzin. Per An ci saranno sicuramente in lista Roberta Angelilli e Cristiana Muscardini, mentre si rincorrono le voci del possibile inserimento della figlia di Guido Bertolaso.

LA CRITICA DI FAREFUTURO - La parole definitiva sulle liste del Pdl e sulle "new entry" spetterà a Silvio Berlusconi. Intanto c'è spazio per una piccola polemica: in un editoriale il quotidiano online di FareFuturo, la fondazione promossa da Gianfranco Fini, ha criticato il Pdl per le candidature alle Europee, soprattutto per le candidature femminili e ha puntato il dito contro le veline e il "velinismo". "Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole" si legge. "Il Web Magazine della Fondazione FareFuturo non ha certo necessità di concordare con me ogni suo quotidiano intervento - ha detto, intervenendo in merito, il presidente della Camera -. È una condizione di libertà e di fiducia che può però portare, come nel caso odierno sulle candidature femminili per le prossime elezioni Europee, a valutazioni comprensibili ma eccessive, e pertanto non totalmente condivisibili".

27 aprile 2009(ultima modifica: 28 aprile 2009)

 

 

 

l'erede di casa savoia: "Mi impegnerò al servizio del mio paese"

Elezioni europee: Emanuele Filiberto candidato come capolista per l'Udc

Guiderà la lista della circoscrizione Nord Ovest insieme a Magdi Cristiano Allam

 

MILANO - Colpo di scena nell'ambito delle candidature alle prossime elezioni europee. Emanuele Filiberto di Savoia sarà candidato con l’Udc alle elezioni europee. Il nipote dell’ultimo re d’Italia, reduce dal successo alla trasmissione televisiva "Ballando con le stelle", sarà capolista nella circoscrizione Nord Ovest insieme a Magdi Cristiano Allam. Resta fuori invece Vittorio Sgarbi, sulla cui candidatura con il partito di Pier Ferdinando Casini, si erano rincorse voci e polemiche.

LA CANDIDATURA - "Emanuele Filiberto - ha detto il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, nel corso della conferenza stampa di presentazione della candidatura - sarà una grande sorpresa della politica italiana ed europea. Ne sono convinto. E’ una persona straordinaria e capace. Siamo sicuri che andrà in Europa a difendere quello che ci sta più a cuore, cioè la difesa dell’identità cristiana e della famiglia, con grande capacità". Particolarmente soddisfatto della candidatura di Emanuele Filiberto anche il vicepresidente dei deputati Udc Michele Vietti: "Da piemontese sono particolarmente lieto di questa candidatura che rappresenta un pezzo importante della nostra storia. I giudizi li lasciamo agli storici".

LA DICHIARAZIONE - "Mi impegnerò, come un giovane classe '72, al servizio del mio paese: la cosa che amo sopra ogni cosa": Emanuele Filiberto di Savoia spiega così la sua candidatura nelle file dell'Udc per le europee, nella circoscrizione Nord ovest.

28 aprile 2009

 

 

 

 

 

"potere senza ritegno offende le donne"

Veronica Lario: "L'uso delle donne

per le Europee? Ciarpame senza pudore"

La moglie del premier: "Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici"

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Pdl e Europee: fuori la"rossa", dentro l'ex tronista

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Noemi, la 18enne che dice "papi" al premier

Veronica Lario, moglie del premier, con la figlia Barbara (Ansa)

Veronica Lario, moglie del premier, con la figlia Barbara (Ansa)

ROMA - "Ciarpame senza pudore". Così, Veronica Lario definisce, in una dichiarazione all'Ansa, l'uso delle candidature delle donne che a suo avviso si sta facendo per le elezioni europee. La signora Berlusconi ha deciso di mettere per iscritto in una mail - in risposta ad alcune domande sul dibattito aperto dall'articolo pubblicato lunedì dalla Fondazione Farefuturo - il suo stato d'animo di fronte a ciò che hanno scritto martedì i giornali sulle possibili candidate del Pdl alle europee. "Voglio che sia chiaro - spiega - che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire".

LA DONNA IN POLITICA - Alla domanda su cosa pensa del ruolo delle donne in politica, alla luce delle polemiche di queste ore, Veronica Lario risponde che "per fortuna è da tempo che c'è un futuro al femminile sia nell'imprenditoria che nella politica e questa è una realtà globale. C'è stata la Thatcher e oggi abbiamo la Merkel, giusto per citare alcune donne, per potere dire che esiste una carriera politica al femminile". "In Italia - aggiunge la moglie del presidente del Consiglio - la storia va da Nilde Jotti e prosegue con la Prestigiacomo. Le donne oggi sono e possono essere più belle; e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito nè un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti".

 

DIVERTIMENTO DELL'IMPERATORE - "Qualcuno - osserva Veronica Lario - ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere". La signora Berlusconi prende anche l'iniziativa di parlare della notizia secondo cui il premier sarebbe stato domenica notte in una discoteca di Napoli a una festa di compleanno d'una ragazza di 18 anni: "Che cosa ne penso? La cosa ha sorpreso molto anche me, anche perché non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli pur essendo stato invitato".

28 aprile 2009(ultima modifica: 29 aprile 2009)

 

 

 

 

Festeggiata

Noemi, la diciottenne

che dice "papi" al premier

Alla sua festa ha partecipato anche Silvio Berlusconi

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"Voglio fare politica. Con papi cantiamo le canzone di Scugnizzi"

NAPOLI — Noemi ha compiuto 18 anni tre giorni fa. È alta alta, bionda bionda e ha il viso di bambina. Alla sua festa, domenica sera, ha partecipato Silvio Berlusconi. Lei lo chiama papi, e dice che "un regalo più bello papi non poteva farmelo (Leggi l'intervista a Noemi). Quando l'ho visto non riuscivo a crederci, sono stata troppo felice". Anche la mamma di Noemi, che si chiama Anna e pure lei è bionda e pure lei è stata molto felice della visita, quando parla di Berlusconi dice papi. E aggiunge che "le malignità le dicano pure se vogliono, tanto noi siamo molto religiosi e ci affidiamo al Signore".

Lasciando fuori da questa storia le malignità e magari pure il Padreterno, la domanda resta comunque legittima: come ci è capitato il presidente del Consiglio a una festa di ragazzini in un villone per ricevimenti sulla Circumvallazione esterna, che tra l'altro la notte è una delle strade meno raccomandabili di Napoli e provincia? "Perché è un amico di famiglia", dice Noemi seduta al tavolo della cucina nella sua casa al secondo piano di un anonimo palazzo di Portici. "Mi conosce da quando ero piccola piccola. Mio padre (Elio, impiegato comunale; ndr) frequentava i socialisti e così conobbe Silvio. Per me avere a che fare con lui è normale, ma di trovarmelo alla festa non me l'aspettavo. E non vi dico i miei amici. A loro mica avevo mai raccontato di papi, tanto non mi avrebbero creduto.

Ma poi lui è stato così simpatico con tutti. Lui è sempre tanto cordiale". Noemi porta al collo

Noemi con la foto di Berlusconi (Controluce)

Noemi con la foto di Berlusconi (Controluce)

un ciondolo d'oro con diamanti, regalo di papi per i 18 anni. E ha sul tavolo i cd di Mariano Apicella con le canzoni che lei canta con papi "quando vado a trovarlo a Roma o a Milano, perché mica può venire sempre lui qui, con tutte le cose che ha da fare". Anche lei ha molto da fare: "Innanzitutto la scuola: studio grafica pubblicitaria", e corre a prendere un libro sul simbolo del Pdl, regalo di papi con tanto di dedica: "Alla mia piccola Noemi, alla mia piccola grafica pubblicitaria dal suo papino putativo". E poi ha lo spettacolo: una particina in un corto e la partecipazione a qualche programma con teenager in passerella. Ma non sulle tv di papi.

Fulvio Bufi

29 aprile 2009

REPUBBLICA

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2009-05-01

Chiara: "Me l'avevano chiesto loro". Giovanna: "Penalizzata dalle polemiche"

Alcune avevano frequentato il corso di formazione organizzato dal Pdl

La rabbia delle veline escluse

"Avevo già firmato dal notaio"

di CARMELO LOPAPA

La rabbia delle veline escluse "Avevo già firmato dal notaio"

Chiara Sgarbossa

ROMA - Le più ambiziose, candidatura in tasca, avevano frequentato la quattro giorni di via dell'Umiltà, prof d'eccezione i ministri Frattini e Brunetta. Stile corso rapido di recupero, 4 mesi in quattro giorni. Di politica, s'intende. Le più scottate, nel day after del bianchetto cancella "veline", sono le sfortunate che dopo gli strali di Veronica Lario si sono ritrovate fuori dopo aver firmato davanti al notaio. Segno distintivo per tutte, neanche a dirlo, giovani, carine e alla prima (mancata) candidatura.

Ecco Chiara Sgarbossa, per esempio, 25 anni, veneta, ancora sta lì a chiedersi come le abbiano potuto "revocare" la firma apposta davanti al notaio: "Questa è una grande presa per i fondelli - protesta dalle colonne del "Mattino" di Venezia - Almeno fosse partita da me l'idea di candidarmi, mi è arrivata da loro. A Roma avanti e indietro, alberghi, aerei, treni, sempre a spese mie. Per ricevere le pacche sulle spalle da La Russa: "Signorina l'abbiamo appena candidata, mi lasci anche il numero di telefono, se ha bisogno per la campagna elettorale mi faccia uno squillo che io sono sempre disposto a dare consigli..." E la Matera, poi (unica sopravvissuta della categoria, ndr), al corso è stata sempre zitta, mentre io facevo le domande a Frattini. Ora risulterà solo che ero nel corso delle ex veline candidate da Berlusconi. Figura pessima".

Le altre, la squadra di attrici, comparse tv e protagoniste di fiction si sono chiuse nell'amaro riserbo. Da Angela Sozio, la rossa del Grande fratello, a Susanna Petrone, valletta Mediaset di Guida al campionato, da Eleonora Gaggioli, l'Elisa di Rivombrosa, a Camilla Ferranti, star di Incantesimo. Giovanna Del Giudice, avvenente ex "meteorina" di Retequattro, 25enne, da un anno anche assistente di tre senatori (Ghigo, Rizzotti e Picchetto), la sua delusione invece la confessa: "Non protesto, ma un po' ci resto male. Avevo anche firmato dal notaio. Diciamo che siamo state un po' penalizzate da queste polemiche. Ma io tra 2 mesi mi laureo, giurisprudenza".

Ad un'altra giovane napoletana, Emanuela Romano, non ha giovato neanche il gesto estremo del padre, che ha provato a darsi fuoco davanti Palazzo Grazioli. Tra Sardegna e Sicilia si parla ancora del caso legato alla giovane cantante sassarese Cristina Ravot. Proprio lei che aveva animato più di una festa nella villa sarda di Silvio Berlusconi, è saltata in extremis sotto la scure del "repulisti", per lasciare posto a Francesca Masci, 39enne madre di tre figli che ora glissa: "La Ravot? Il suo nome non è mai stato sulle liste, solo sui giornali". A Bari, da dove proviene Barbara Matera unica starlette a risplendere nella lista Sud, si può immaginare come l'abbia presa l'europarlamentare uscente Pdl Marcello Vernola che si è dovuto fare da parte.

Ma nell'improbabile classifica della delusione la palma l'ha conquistata Maria Elena Valanzano, 30 anni, forzista napoletana, tanto sicura di farcela da presentarsi sorridente alla conferenza stampa di presentazione delle liste mercoledì a Montecitorio. "Ero certa, mi hanno chiamato per firmare l'accettazione. Alla fine è stato penalizzato chi è meno protetto". È uscita dalla Sala del Mappamondo con gli occhi lucidi.

(1 maggio 2009)

 

 

 

 

 

2008-04-29

Il Cavaliere all'attacco dopo la sconfessione pubblica della moglie

"E' una manovra. E noi non candidiamo persone maleodoranti"

Veline in lista, l'ira di Berlusconi

"Veronica ha creduto alla sinistra"

"Ci saranno Matera, Comi e Renzulli, farò i miei comizi con loro"

Veline in lista, l'ira di Berlusconi "Veronica ha creduto alla sinistra"

Lara Comi

ROMA - Irritato. Con la sinistra e con la stampa "che manipola". Irritato con "la signora" Veronica come nel 2007. Lui che in Europa non vuole "persone maleodoranti" e che "vuole solo rinnovare la politica". Dura poco la fase della concordia bipartisan legata al terremoto in Abruzzo. La polemica sulle notizie che davano alcune "veline" candidate in Europa con il Pdl fa esplodere la rabbia di Silvio Berlusconi. Rabbia nei confronti della moglie che oggi sui giornali ha pubblicamente sconfessato la decisione del marito di far correre ex veline e attrici di soap per un seggio a Strasburgo. Veronica "ha creduto a quello che hanno messo in giro i giornali", tuona il Cavaliere da Varsavia. Ex show girl in lista? Ma quando mai. E' tutta una manovra della stampa di sinistra. Mi sembra che la situazione sia molto chiara, c'è una manovra montata dalla stampa di sinistra e dell'opposizione sulle nostre liste con notizie assolutamente infondate. Mi spiace che la signora (ovvero la moglie, ndr) abbia creduto alla stampa".

Donne ed europee. Nel pomeriggio il Pdl annuncia le liste. Spiccano tre nomi: Lara Comi, Licia Renzulli e Barbara Matera. Delle tre solo la Matera è legata la mondo dello spettacolo, e non è dato sapere se i nomi di starlette e veline non sono mai stati "papabili" oppure se siano stati tolti dalle liste in fretta e furia al divampare della polemica. "Laura Comi è bravissima - spiega il premier - la Renzulli è la prima dei non eletti alle scorse politiche, candidate nelle Marche e lavora in una clinica e con i bambini del Bangladesh. La Matera, che ho conosciuto tramite Letta perchè è fidanzata con il figlio di un prefetto amico di letta: è laureata ed è bellissima". "Queste tre - aggiunge - le porterò con me in campagna elettorale e dirò: "voi siete veline?, poi le lascerò parlare e questo sarà lo schema di ogni comizio". E il seminario a via dell'Umiltà? "Non era per aspiranti parlamentari europei, ma per assistenti al parlamento Europeo", dice Berlusconi. E a liste annunciate, l'ultimo affondo: "Cosa dicono ora tutti quei signori che hanno montato questa campagna? Staranno zitti e si chiuderanno da qualche parte per la vergogna?".

Berlusconi è un fiume in piena. Rivendica quella che definisce la scelta di "rinnovare la nostra classe politica con persone che siano colte, preparate e che garantiscano la loro presenza a tutte le votazioni". Niente "personaggi maleodoranti e malvestite come altri personaggi che circolano nelle aule parlamentari candidati da certi partiti" con il Pdl. "Noi non accettiamo di vederci imporre dalla sinistra quello che è per loro il metro di azione - prosegue Berlusconi - nella nomina dei candidati alle europee, che molto spesso sono vecchia arnesi della politica e liberano il campo in Italia per mandarli in pensione in europa. Sono soltanto interessati al compenso e molto spesso sono assenteisti".

Altra questione, altra piccata replica del Cavaliere. Stavolta tocca alla partecipazione di Berlusconi a una festa di compleanno di una diciottenne napoletana che dice di chiamarlo "papi". La cosa non è piaciuta a Veronica. Il premier minimizza: "Solo un brindisi e qualche fotografia. il padre della ragazza era l'autista di Craxi. Si tratta di una strumentalizzazione veramente assurda e contro la realtà".

Chiusura dedicata alla famiglia. "Toccato dalla vicenda? No, i miei figli mi voglio un bene dell'anima e credo di essere il più amato dei genitori".

(29 aprile 2009)

 

 

 

 

 

 

 

 

Duro attacco di FareFuturo dopo le candidature volute dal Cavaliere

"Le donne non sono gingilli da usare come specchietti per allodole"

"Basta veline in politica"

L'altolà della fondazione di Fini

Il presidente della Camera non sconfessa ma frena: "Comprensibile, ma eccessivo"

di MATTEO TONELLI

"Basta veline in politica" L'altolà della fondazione di Fini

Barbara Matera

ROMA - I distinguo tra Fini e il Cavaliere non sono una novità. Ma stavolta l'affondo di FareFuturo, fondazione animata dal presidente della Camera, punta su donne e televisione. Ovvero due dei punti nevralgici della visione del mondo berlusconiana. "Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi, le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse". Parole come pietre, firmate da Sofia Ventura sul magazine della fondazione. Al punto che, alcune ore più tardi, lo stesso Gianfranco Fini deve puntualizzare definendo "copmprensibili, ma eccessive e non totalmente condivisibili" le opionioni della Ventura.

Da tempo, la ricerca dello smarcamento dal premier è strategia quotidiana del presidente della Camera. E, come in passato, Farefuturo è lo strumento per mandare precisi segnali. Ora è il turno del personalissimo modo con cui il premier utilizza le donne in politica, le procedure di scelta e il retroterra da cui provengono. Veline, velinismo e simili, insomma.

Una scelta rilanciata con forza dal premier per l'ultima infornata di candidature del Pdl per le Europee. Nell'ordine ci sono Barbara Matera, già "letteronza", Angela Sozio, ex del Grande Fratello, Camilla Ferranti, reduce da Incantesimo, Eleonora Gaggioli, direttamente dai set di Don Matteo ed Elisa di Rivombrosa. "Volti nuovi e freschi" nelle intenzioni del Cavaliere. Destinati a rappresentare l'Italia in Europa. In quel Parlamento europeo che con le ribalte televisive ha poco da spartire. O almeno dovrebbe.

Il giudizio di Farefuturo è duro. Si parla di "una pratica di cooptazione di giovani signore con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un'assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità".

E che nessuno parli di ricerca di volti nuovi, di nuove pratiche di selezione. Di rottura con le liturgie partitiche. "Qui assistiamo ad una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto a che fare, allo scopo di proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento - continua Farefuturo -. Questo uso strumentale del corpo femminile, al quale naturalmente le protagoniste si prestano con estrema disinvoltura, denota uno scarso rispetto da un lato per quanti, uomini e donne, hanno conquistato uno spazio con le proprie capacità e il proprio lavoro, dall'altro per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima".

Nessuna valorizzazione, insomma, semmai un uso spregiudicato del "corpo delle donne" che ottiene l'effetto opposto. A fronte di numeri che fotografano una presenza femminile in politica ancorata a livelli minimi, infatti, la risposta del Cavaliere è un "velinismo" che "rilancia uno stereotipo femminile mortificante, accuratamente coltivato dalla nostra televisione (che è, a questo proposito, un unicum nel contesto europeo-occidentale) e drammaticamente diseducativo per le nuove generazioni".

(27 aprile 2009)

 

 

 

 

 

La diciottenne di Casoria: "Mi vuole bene come ad una figlia

E' un amico di famiglia ma non so perché. Mio padre è un dipendente comunale"

Noemi, la ragazza festeggiata dal premier

"Una sorpresa eccezionale, per me è papi"

di CONCHITA SANNINO

Noemi, la ragazza festeggiata dal premier "Una sorpresa eccezionale, per me è papi"

Noemi Letizia

NAPOLI - "Una sorpresa da "papi". "Eccezionale". Sì, Noemi Letizia, classe 1991, bionda e sinuosa studentessa, lo chiama così. E, quarantott'ore dopo racconta lo "choc" di vedere comparire il premier Berlusconi al suo party per i diciotto anni. Per farla sorridere, il presidente è piombato apposta da Roma domenica sera, fino a quel locale sulla circumvallazione di Casoria, il giorno prima del vertice convocato d'urgenza sui rifiuti, lunedì, in prefettura. Noemi, per ora, non si occupa di politica. "Però sosterrò papi fino alla morte. Lo chiamo Presidente, ma qualche volta mi scappa papi, secondo al mio papà, ovvio. Quale regalo mi ha fatto? È entrato con quel sorriso e un pacchettino in mano". C'è chi dice fossero le chiavi di un'auto. "No, un collier". Il suo futuro è lo spettacolo. "Ho partecipato a programmi Rai, ho fatto la valletta, qualche cortometraggio. Ora faccio la "gossippina" per una tv locale, Rete A".

"Mamma, che emozione. Chi se lo scorda più questo diciottesimo compleanno. Ho pianto di gioia. E i miei amici: certo, sapevano che frequento da un po' il mondo dello spettacolo, ma mai avrebbero immaginato".

Berlusconi è un amico di famiglia?

"Certo. Mi vuole bene come una figlia. E anche io, noi tutti gli siamo legati. Come si fa a non volergli bene? È un mito, non sapevo che sarebbe comparso così, dal buio della sala. Ci sono state urla. Ho guardato mia madre, che è sbiancata, tesa ma felice".

Com'è nato questo contatto familiare? Il suo papà è un imprenditore, in famiglia avete lavorato per il gruppo?

"Non ricordo i particolari, queste cose ai miei genitori non le ho chieste. Non è che si siano incrociati sul lavoro: mio padre è un dipendente comunale, e poi abbiamo una profumeria alla periferia di Napoli".

Villa Santa Chiara, sono le 22. Che succede?

"Gli invitati stanno dentro, io arrivo dopo, con l'autista. Una Mercedes, bellissima. Mi presentano al microfono, nel buio. Ovazione. Poi vedo mamma con gli occhi che le brillano, mi dice "c'è una sorpresa"...".

Anche sua madre è una bella donna.

"Mia madre è molto bella, è stata anche valletta a Canale 21".

Torniamo alla festa.

"Luci spente, si apre la porta, eccolo, vedo papi, il mio secondo papi. Ora sogno di fare la show girl. Perché io so fare tutto. Una Carlucci, una Cuccarini".

(29 aprile 2009)

 

 

 

La famiglia, i gossip. Così è nata l'ultima rottura in famiglia

Le candidature delle veline e la festa della diciottenne a Napoli le nuove micce

Lo strappo politico della first lady

"Mio marito come Napoleone"

di DARIO CRESTO-DINA

Lo strappo politico della first lady "Mio marito come Napoleone"

Berlusconi con la moglie ed il figlio

UNO sfregio familiare. La risposta è un attacco politico. Come due anni fa, quando, dopo i complimenti di Berlusconi alla Carfagna ("Se non fossi sposato, ti sposerei"), Veronica scrisse a Repubblica spiegando che lei non voleva essere la metà di niente.

Anche questa volta le sue parole all'Ansa sembrano concordate con i figli, soprattutto là dove, commentando la partecipazione del presidente del Consiglio alla festa di compleanno di una ragazza napoletana, Veronica Lario manifesta uno stupore che è una stilettata: "Che cosa ne penso? La cosa ha sorpreso molto anche me, anche perché non è mai venuto a nessun diciottesimo compleanno dei suoi figli pur essendo stato invitato".

Non pronuncia le parole "mio marito". Mai. Una scelta precisa dietro alla quale c'è una nuova rottura. Una bufera davvero inattesa. "Mi spiace che Veltroni si sia dimesso. Mi sembra che il centrosinistra non ci sia più", mi aveva detto un mese fa a Macherio Veronica Lario. Poi aveva aggiunto: "Mio marito insegue lo spirito di Napoleone, non quello del dittatore. Il vero pericolo è che in questo paese la dittatura arrivi dopo di lui, se muore la politica come temo stia succedendo". Voleva dire che il Cavaliere stava correndo su una strada senza ostacoli. Senza opposizione. Che il suo obiettivo era il Quirinale. Scherzando le avevo fatto notare che la paura più grande del premier poteva essere ancora lei. Lei e l'effetto Veronica. "Le cose vanno un po' meglio - aveva risposto - Io faccio soltanto la nonna, seguo Alessandro, il bimbo di Barbara e devo riconoscere che anche mio marito si è innamorato di lui. Trascorre ore a farlo giocare, spesso anche da solo".

Aveva ribadito che le voci di divorzio erano infondate, ripetendo ciò che aveva spiegato un anno prima: "Potrei dire che ci sto pensando da dieci anni e che sono lenta a prendere le decisioni. Non avere compiuto questo passo ha dato risultati molto positivi per i miei figli. Ora sono serena, non ho pensieri di questo tipo. Voglio stare fuori da tutto e non fare nessun tipo di dichiarazioni". Aveva preferito parlare della crisi, dei contrasti tra Tremonti e Draghi sugli interventi anti-recessione ("Chi sbaglia dovrà dimettersi, credo"), dell'azione del governo che non la convinceva fino in fondo. Delle polemiche sul testamento biologico: "La tecnica oggi ci impone dubbi più grandi di noi". Della lotta di Beppino Englaro: "È stato linciato. Non doveva essere permessa una cosa del genere".

Insomma, era serena. Fino a ieri sera. A farla scattare sono state le critiche sulle liste elettorali del centrodestra per le europee avanzate dalla Fondazione "Fare futuro" e l'articolo di questo giornale sulla notte napoletana del premier. Veronica è scesa in campo, trasferendo la dignità sua e dei suoi figli dentro il teatro della politica. Come in quel giorno di fine gennaio di due anni fa. Quarantotto righe che fecero il giro del mondo: "Con difficoltà vinco la riservatezza che ha contraddistinto il mio modo di essere nel corso dei 27 anni trascorsi accanto a un uomo pubblico, imprenditore prima e politico illustre poi, qual è mio marito. Ho affrontato gli inevitabili contrasti e i momenti più dolorosi che un lungo rapporto coniugale comporta con rispetto e discrezione. Ora scrivo per esprimere la mia reazione alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha seguito la consegna dei Telegatti, dove, rivolgendosi ad alcune delle signore presenti si è lasciato andare a considerazioni per me inaccettabili".

Una festa, una donna. Mara Carfagna. Veronica Lario continuava così: "Sono affermazioni che interpreto come lesive della mia dignità, affermazioni che per l'età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli da un primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni. A mio marito e all'uomo pubblico chiedo quindi pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente". E ancora: "Ho sempre considerato le conseguenze che le mie eventuali prese di posizione avrebbero potuto generare a carico di mio marito nella sue dimensione extra familiare e le ricadute che avrebbero potuto esserci sui miei figli.

Questa linea di condotta incontra un unico limite, la mia dignità di donna che deve costituire anche un esempio per i propri figli, diverso in ragione della loro età e del loro sesso. Oggi nei confronti delle mie figlie femmine, ormai adulte, l'esempio di donna capace di tutelare la propria dignità nei rapporti con gli uomini assume un'importanza particolarmente pregnante, almeno quanto l'esempio di madre capace di amore materno che mi dicono rappresento per loro".

(29 aprile 2009)

 

 

 

 

 

 

 

La moglie del premier attacca dopo l'articolo su "Fare Futuro"

"Io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione"

Veronica Lario: "Le veline candidate?

"Ciarpame senza pudore per il potere"

Difende il ruolo delle donne nella politica "da Nilde Jotti alla Prestigiacomo"

"Ma qui emerge la sfrontatezza e la mancanza di pudore"

Veronica Lario: "Le veline candidate? "Ciarpame senza pudore per il potere"

Veronica Lario con Silvio Berlusconi

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Multimedia

* LE POSSIBILI CANDIDATE

ROMA - "Ciarpame senza pudore". Il vaso si è colmato di nuovo e Veronica Lario esplode come già fece alla fine di gennaio di due anni fa con la famosa lettera a Repubblica. Questa volta, la moglie del premier attacca sull'uso delle candidature delle donne che a suo avviso si sta facendo per le elezioni europee.

Questa volta, Veronica Lario ha deciso di mettere per iscritto in una mail - in risposta ad alcune domande poste dall'Ansa sul dibattito aperto dall'articolo pubblicato ieri dalla Fondazione Farefuturo - il suo stato d'animo di fronte a ciò che hanno scritto oggi i giornali sulle possibili candidate del Pdl alle europee. "Voglio che sia chiaro - spiega - che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire".

Alla domanda su cosa pensa del ruolo delle donne in politica, alla luce delle polemiche di queste ore, Veronica Lario risponde: "Per fortuna da tempo c'è un futuro al femminile sia nell'imprenditoria che nella politica e questa è una realtà globale. C'è stata la Thatcher e oggi abbiamo la Merkel, giusto per citare alcune donne, per potere dire che esiste una carriera politica al femminile".

"In Italia - aggiunge la moglie del presidente del Consiglio - la storia va da Nilde Jotti e prosegue con la Prestigiacomo. Le donne oggi sono e possono essere più belle; e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito nè un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti".

"Qualcuno - osserva Veronica Lario - ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido: quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere".

La signora Berlusconi prende anche l'iniziativa di parlare della notizia, pubblicata oggi da la Repubblica, secondo cui il premier sarebbe stato domenica notte in una discoteca di Napoli a una festa di compleanno d'una ragazza di 18 anni: "Che cosa ne penso? La cosa mi ha sorpreso molto, anche perchè non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli pur essendo stato invitato".

Berlusconi: "Candidature inventate". E proprio poche ore prima, lo stesso premier era intervenuto da Varsavia sul tema sollevato da "Fare Futuro". Berlusconi definisce "deludenti" le polemiche sulle "soubrette" nelle liste del Pdl: "Le candidature che ho letto sui giornali sono quasi tutte inventate. E' veramente assurdo - continua - che se una persona ha una o due lauree e conosce due o tre lingue, per il solo motivo che sia stato in tv o abbia fatto cose nell'informazione o nello spettacolo sia da considerarsi preclusa per quanto riguarda la politica".

Il premier si lamenta delle critiche: "Si dice sempre che si vuole il 50 per cento di donne. Poi quando vai a prendere candidate, che non ho scelto io, e che vengono a fare un corso, per il semplice motivo che hanno un aspetto gradevole si polemizza. È Una delusione totale. Escludo comunque che ci sia qualche candidata che non sia stata attiva in An o in Forza Italia". Berlusconi 'sponsorizza' però uno dei nomi usciti sulla stampa. "Sono supporter di Lara Comi, è bravissima".

Non sapeva ancora che Veronica Lario era pronta a lanciare il suo secondo grande attacco.

(28 aprile 2009)

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-04-30

LE LISTE DEL PD

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Le liste del Pdl

Ecco le liste per le Europee del Popolo delle Libertà.

ITALIA NORD OCCIDENTALE: 1) Silvio Berlusconi; 2) Ignazio La Russa; 3) Mario Walter Mauro; 4) Cristiana Muscardini; 5) Gabriele Albertini; 6) Valentina Aprea; 7) Fabrizio Bertot; 8) Vito Bonsignore; 9) Elena Centemero; 10) Maristella Cipriani; 11) Lara Comi; 12) Roberta Della Vecchia; 13) Isabella De Martini detta Susy; 14) Carlo Fidanza; 15) Giuseppe Menardi; 16) Nicola Orsi; 17) Laura Ravetto; 18) Licia Ronzulli; 19) Iva Zanicchi.

ITALIA NORD ORIENTALE: 1) Silvio Berlusconi; 2) Alberto Balboni; 3) Sergio Antonio Berlato; 4) Micaela Biancofiore; 5) Laura Calò; 6) Antonio Cancian; 7) Giovanni Collino; 8) Maria Gabriella De Maria; 9) Fabrizio Foriso; 10) Elisabetta Gardini; 11) Maurizio Paniz; 12) Fiorella Rigon; 13) Amalia Sartori della Lia.

CIRCOSCRIZIONE ITALIA CENTRALE: 1) Silvio Berlusconi; 2) Roberta Angelilli; 3) Stefano Zappalà; 4) Alfredo Antoniozzi; 5) Lucio Barani; 6) Paolo bartolozzi; 7) Alessandra Calcagno; 8) Carlo De Romanis; 9) Federico Eichberg detto Federico; 10) Barbara Mannucci; 11) Alfredo Pallone; 12) Mariarosaria Rossi; 13) Potito Salatto; 14) Marco Scurria.

CIRCOSCRIZIONE ITALIA MERIDIONALE: 1) Silvio Berlusconi; 2) Salvatore Tatarella; 3) Raffaele Baldassarre; 4) Giuseppe Gargani; 5) Franco Malvano; 6) Giacomo Mancini; 7) Mario Clemente Mastella; 8) Barbara Matera; 9) Erminia Mazzoni; 10) Aldo Patriciello; 11) Giuseppe Pedà; 12) Paola Pelino; 13) Giovanna Petrenga; 14) Umberto Pirilli; 15) Crescenzio Rivellini detto Enzo; 16) Luciana Scalzi; 17) Sergio Paolo Francesco Silvestris; 18) Maria Elena Stasi.

CIRCOSRIZIONE ISOLE: 1) Silvio Berlusconi; 2) Maddalena Calia; 3) Michele Cimino; 4) Salvatore Iacolino; 5) Giovanni La Via detto Lavia; 6) Francesca Masci; 7) Sebastiano Sanzarello; 8) Antonino Strano detto Nino.

29 aprile 2009

 

Liste Sinistra e Libertà

CIRCOSCRIZIONE NORD OVEST

Monica Frassoni; Pia Elda Locatelli, Nichi Vendola, Claudio Fava, Bianca Pitzorno, Bebo Storti, Sergio Troiano, Giannarosa Baresi, Rocco Cordì, Michele Dalai, Giovanni Favaro, Monica Gambaro, Celestino Magni, Antonio Nigro, Diego Novelli, Torino, Renzo Penna, Dorino Piras, Simona Pognant, Francesco Velo.

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CIRCOSCRIZIONE NORD EST

Lisa Pelletti - Lisa Clark, Nichi Vendola, Josef Kusstatscher detto Sepp, Carlo Flamigni, Giuseppe Pellegrinon detto Bepi, Renate Holzeisen, Emilio Arisi, Alessandro Bottoni, Daniela Edra, Marino Folin, Igor Komel, Daniela Mignogna, Alessandro Zan.

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CIRCOSCRIZIONE CENTRO

Giuliana Sgrena, Nichi Vendola, Claudio Fava, Umberto Guidoni, Sergio Staino, Roberto Musacchio, Simonetta Salacone, Alessandro Battilocchio, Elisabetta Ballini, Luca Cefisi, Giovanni Cimini, Martina Nardi, Daniela Rosati, Mauro Palma.

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CIRCOSCRIZIONE SUD

Nichi Vendola, Marco di Lello, Riccardo di Palma, Eva Catizone, Cosenza, Salvatore Vozza, Daniela Santroni, Imma Battaglia, Franco Barretta, Luigi Marrello, Raffaele Cammarano, Franz Caruso, Isadora D Aimmo, Giuseppe Durante, Maria Grazia Massaro, Fernando Pignataro, Michele Ragosta, Gerardo Rosania, Giovanna Salvatori.

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ITALIA INSULARE

Nichi Vendola, Claudio Fava, Angela Borghero, Luigi Cogodi, Maria Pia Erice, Rosario Gallo, Maria Arcangela Garofalo, Maurizio Rella.

29 aprile 2009

 

 

 

 

 

 

2009-04-29

Le liste del premier: Mastella e la Velina

di Jolanda Bufalini

Alla fine il Pdl ha presentato le liste, dopo giorni di battage da showbusinness. E si scopre che la presentatrice Barbara Matera all'ottavo posto nella circoscrizione Sud farà da volano a Clemente Mastella (settimo in lista) e a tante altre più o meno vecchie conoscenze dell'establishment politico. insieme al transfuga dell'Udeur Salvatore Tatarella (in quota An). Seguiti da Raffaele Baldassarre, Giuseppe Gargani e Franco Malvano. In pista c'è pure Giacomo Mancini, classe 1972 al sesto posto. Naturalmente il premier, che non siederà mai nei banchi di Strasburgo, è il capolista.

Nel Nord ovest, dopo Silvio, l'acchiapavoti è il ministro la Russa, anche lui dovrà dimettersi subito dopo il voto. Nella stessa circoscrizione è stato recuperato il vecchio Gabriele Albertini (ex sindaco di Milano) e la sempreverde Iva Zanicchi.

Nella lista delle isole spicca il nome di Nino Strano, quello che si ingozzò di mortadella alla caduta del governo Prodi.

 

 

 

 

 

 

Europee, Veronica Lario stronca le candidaure europee del Pdl

"Ciarpame senza pudore". Così, Veronica Lario definisce, in una dichiarazione, l'uso delle candidature delle donne che a suo avviso si sta facendo per le elezioni europee. La signora Berlusconi ha deciso di mettere per iscritto in una mail - in risposta ad alcune domande sul dibattito aperto dall'articolo pubblicato ieri dalla Fondazione Farefuturo - il suo stato d'animo di fronte a ciò che hanno scritto i giornali sulle possibili candidate del Pdl alle europee.

"Voglio che sia chiaro - spiega - che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire". Alla domanda su cosa pensa del ruolo delle donne in politica, alla luce delle polemiche di queste ore, Veronica Lario risponde che "per fortuna è da tempo che c'è un futuro al femminile sia nell'imprenditoria che nella politica e questa è una realtà globale. C'è stata la Thatcher e oggi abbiamo la Merkel, giusto per citare alcune donne, per potere dire che esiste una carriera politica al femminile".

"In Italia - aggiunge la moglie del presidente del Consiglio - la storia va da Nilde Jotti e prosegue con la Prestigiacomo. Le donne oggi sono e possono essere più belle; e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito nè un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti".

"Qualcuno - osserva Veronica Lario - ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere". La signora Berlusconi prende anche l'iniziativa di parlare della notizia, pubblicata oggi da la Repubblica, secondo cui il premier sarebbe stato domenica notte in una discoteca di Napoli a una festa di compleanno d'una ragazza di 18 anni: "Che cosa ne penso? La cosa ha sorpreso molto anche me, anche perchè non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli pur essendo stato invitato".

Intanto si sono chiuse le liste per le europee. Il deputato Pd Roberto Giachetti trova stucchevole e ipocrita il dibattito sulle candidature delle "veline". "Perché non si parla anche dei velini?", dice. " Le candidature maschili avvengono forse in modo diverso? Tra queste c'è una selezione di merito? ".

E in effetti fra le ultime novità c'è la candidatura di Emanuele Filiberto di Savoia, reduce dal successo di "ballando sotto le stelle" nelle liste dell'Udc. Il principino si presenta "in nome dei valori della famiglia e cristiani" e, quanto alla sua dote politica dice "conosco la metà dei capi di stato europei e l'altra metà sono miei parenti".

A proposito di parentele, con Berlusconi correrà anche Clemente Mastella, mentre sembra tramontare la candidatura di Paolo Cirino Pomicino (potrebbe però presentarsi la figlia).

Polemiche ancora aperte sulle candidature femminili del Pdl. Vittoria Franco (Pd) accusa: "La candidatura in massa di veline alle europee da parte del premier è uno scandalo". Ma non si sa ancora quali e quante new entries ci saranno nelle liste Pdl, dove sono riconfermati tutti o quasi tutti gli uscenti.

Il Pd ha chiuso le liste una settimana fa. Dario Franceschini ha deciso di non candidare se stesso nè altri leader come candidati di bandiera, ma solo persone che poi resteranno davvero nel Parlamento europeo. Tra questi c'è il giornalista del Tg1, David Sassoli. Il leader del Pd continua la sua battaglia non solo contro Berlusconi, capolista in tutte le circoscrizioni, ma anche contro il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che ha fatto la stessa scelta. Di Pietro è capolista in quattro circoscrizioni su cinque, nelle Isole il nome di punta è Leoluca Orlando.

Nell'Udc oltre a Emanuele Filiberto di Savoia ci sarà, nella testa di lista, per la circoscrizione nord-ovest Magdi Cristiano Allam.

La sinistra comunista, che mette insieme Rifondazione comunista e Pdci, Socialismo 2000 di Cesare Salvi e Consumatori uniti, sarà l'unica sulle schede elettorali delle europee ad avere falce e martello. "Siamo l'unico voto utile", sostiene Oliviero Diliberto . I capilista: Vittorio Agnoletto nel Nord-ovest e al Sud, il segretario Pdci Diliberto al Centro, Lidia Menapace nelle isole e l'astrofisica Margherita Hack nel Nord-est.

Nel Nord-est si presenta anche la lista Bonino Emma con Bonino (capolista), Marco Pannella, Marco

Cappato.

28 aprile 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-04-30

Berlusconi va avanti:

"Farò campagna con le veline"

30 aprile 2009

Silvio Berlusconi passeggia per le strade di Varsavia (Epa)

Veronica: "Veline candidate? Ciarpame senza pudore"

IL COMMENTO / La dignità di Veronica e gli affari

di famiglia (di Stefano Biolchini)

Ecco le foto di Noemi Letizia

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Berlusconi, candidature inventate

Elezioni europee: le possibili candidate

 

"Scusate se non non ho portato le veline". Con questa battuta, sottolineata da un ampio sorriso, il premier Silvio Berlusconi ha aperto il suo intervento all'assemblea della Coldiretti, tornando sulle polemiche dei giorni scorsi sulle candidature del Pdl per le Europee. "Mi rifarò - prosegue il premier rivolgendosi alla platea della Coldiretti- anche perché pensando ai vostri 20 mila punti vendita, e pensando che qualche volta il sabato anche noi maschietti andiamo a fare la spesa, se avete bisogno di belle commesse sapete a chi rivolgervi".

Non appena terminata la frase, accolta da molti applausi, Berlusconi si affretta a spiegare: "Bisogna sempre avere un po' di ironia, perché solo se si è sereni e allegri si riesce a fare cose importanti".

In ogni caso, ha proseguito il premier, le cosiddette veline, "sono tutte plurilaureate ed hanno anche esperienza in politica, altrimenti non sarebbero mai state inserite nelle nostre liste".

"Anche la signora ha creduto a quello che hanno messo in giro i giornali, mi dispiace". Così il premier Silvio Berlusconi ha risposto ai cronisti che ieri a Varsavia gli facevano osservare come critiche alla composizione delle liste del Pdl per le europee fossero venute anche da sua moglie Veronica Lario. Il premier poi spiega che quanto alla festa napoletana per i 18 anni di Noemi Letizia si è trattato semplicemente di un brindisi. "Avrò fatto - fa osservare il Cavaliere - non so quante fotografie a questa festa con tutti i presenti.

La mia partecipazione era stata chiesta da una famiglia a cui sono legato per diversi motivi nel passato. Mi trovavo a pochi chilometri da una riunione politica a cui doveva partecipare. Quindi, sono passato da lì e volevo semplicemente fare un brindisi per un momento. Sono rimasto qualche minuto in più, proprio perchè tutti hanno chiesto di farsi fotografare con me. Quindi - conclude - si tratta di una strumentalizzazione veramente assurda e contro la realtà". Quanto alle "veline" spiega: "Io farò la campagna elettorale con a fianco queste cosiddette veline a cui farò dire quali sono i titoli di studio, che cosa hanno fatto fino adesso e poi le lascerò parlare".

E' dice una "bufala" della stampa che, a suo dire, ha montato una "strumentalizzazione per delegittimare l'avversario". "Hanno costruito - ripete il premier - un'altra bufala, alla fine tutti vedranno che si tratta di un boomerang che si ritorcerà contro di loro". Per il presidente del Consiglio anzi "si tratta di una vera e propria manovra". "I miei figli mi vogliono un bene dell'anima. Credo di essere il più amato tra i genitori e credo gli italiani possano giudicare con quale sinistra abbiamo a che fare".

30 aprile 2009

 

 

 

 

 

2009-04-29

Berlusconi va avanti:

"Farò campagna con le veline"

29 aprile 2009

Silvio Berlusconi passeggia per le strade di Varsavia (Epa)

Veronica: "Veline candidate? Ciarpame senza pudore"

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Elezioni europee: le possibili candidate

"Anche la signora ha creduto a quello che hanno messo in giro i giornali, mi dispiace". Così il premier Silvio Berlusconi ha risposto ai cronisti che oggi a Varsavia gli facevano osservare come critiche alla composizione delle liste del Pdl per le europee fossero venute anche da sua moglie Veronica Lario. Il premier poi spiega che quanto alla festa napoletana per i 18 anni di Noemi Letizia si è trattato semplicemente di un brindisi. "Avrò fatto - fa osservare il Cavaliere - non so quante fotografie a questa festa con tutti i presenti.

La mia partecipazione era stata chiesta da una famiglia a cui sono legato per diversi motivi nel passato. Mi trovavo a pochi chilometri da una riunione politica a cui doveva partecipare. Quindi, sono passato da lì e volevo semplicemente fare un brindisi per un momento. Sono rimasto qualche minuto in più, proprio perchè tutti hanno chiesto di farsi fotografare con me. Quindi - conclude - si tratta di una strumentalizzazione veramente assurda e contro la realtà". Quanto alle "veline" spiega: "Io farò la campagna elettorale con a fianco queste cosiddette veline a cui farò dire quali sono i titoli di studio, che cosa hanno fatto fino adesso e poi le lascerò parlare".

E' dice una "bufala" della stampa che, a suo dire, ha montato una "strumentalizzazione per delegittimare l'avversario". "Hanno costruito - ripete il premier - un'altra bufala, alla fine tutti vedranno che si tratta di un boomerang che si ritorcerà contro di loro". Per il presidente del Consiglio anzi "si tratta di una vera e propria manovra". "I miei figli mi vogliono un bene dell'anima. Credo di essere il più amato tra i genitori e credo gli italiani possano giudicare con quale sinistra abbiamo a che fare". (S.Bio.)

29 aprile 2009

 

 

 

 

 

La dignità di Veronica e gli affari di famiglia

di Stefano Biolchini

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29 aPRILE 2009

Veronica Lario (Ansa/Daniel Dal Zennaro)

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IL COMMENTO

La dignità di Veronica e gli affari di famiglia

di Stefano Biolchini

La risposta di Berlusconi: "Spiace che la signora abbia creduto alla stampa"

Berlusconi, per le Europee candidature inventate

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Le foto di Noemi Letizia

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Elezioni europee: le possibili candidate

Due cose colpiscono fin dal primo incontro con Veronica Berlusconi: gli occhi liquidi verde acqua, bellissimi e malinconici, e la sua dignità. Se il primo dato affascina, e si dilegua per tornare a lampi, è senza dubbio il secondo a caratterizzare questa donna-mamma, che "incidentalmente" è anche moglie del premier. La dignità di chi, senza falsi pudori, sa ammettere: "Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire". E' forse tutta qui la signora Lario: donna ferita, ma prima ancora madre, fierissima. Tutto il resto, come lo definisce lei "è ciarpame senza pudore". Un ciarpame fatto di letterine, veline, arrampicatrici e sgallettate d'ogni genere che la politica d'oggi ha sdoganato senza decenza e che, stando alle critiche della Fondazione Farefuturo, si preparerebbero a occupare gli scranni del Parlamento europeo. Quelle insomma che Concita de Gregorio ha definito "la squadra del cuore del premier". Le stesse che da brave iniziate ai misteri della politica, in quanto "volti giovani, facce nuove", secondo gli intenti del Cavaliere dovrebbero rinnovare l'immagine del Pdl in Europa. E pazienza se donna Veronica non ci sta. E' puro "sostegno del divertimento dell'imperatore", replica lei senza usare mezzi termini. Pur sapendo, la première dame, di ritagliar per sé il ruolo triste e malinconico che fu della belle créole , Joséphine de Beauharnais.

E ancora: "In Italia la storia va da Nilde Jotti e prosegue con la Prestigiacomo". Brivido freddo e lungo. Veronica qui si concede lo stiletto: la prima, scelta non a caso, è l'icona femminile delle donne comuniste; la seconda, la più distante dal premier in Consiglio dei ministri. Non basta: "Le donne oggi sono e possono essere più belle; e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito nè un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte, e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti". Più chiaro di così?

La copertina di "Chi" con la foto del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, insieme alla moglie Veronica Lario ed al nipotino Alessandro, figlio della primogenita Barbara (Ansa/Per gentile concessione di "Chi")Certo due domande sorgono spontanee: la prima è perché la signora non faccia come l'altra "icona del genere": Lady Diana. Preso atto che il suo matrimonio con Charles era, come disse lei in un'intervista, "un po' affollato", scelse la strada del divorzio. Anche perché Veronica, a differenza di Diana, nulla può rimproverarsi. Le ha tentate tutte infatti. Lei schiva e appartata, nel 2007 aveva inviato una lettera al quotidiano la Repubblica per chiedere pubbliche scuse all'intemperante marito. Arrivate le scuse, ed esibita la ricucitura - con tanto di foto a seguire in stile perfetta famiglia felice, con nipotino al seguito in vacanza al mare - il tran tran di sempre non sembra essere cessato. E dunque perché la signora di Macherio non trae le conseguenze del caso? Vai a sapere, affari (sic!) di famglia.

Il secondo quesito è invece più inquietante. Dopo i complimenti all'oggi ministro Mara Carfagna in tv, che destarono l'ira scrittoria della signora, sono arrivate altre foto con coté di letterine e letteronze, candidature con decoltè-vetrina, feste, e regali, soprattutto ciondoli-farfalla. Insomma possibile che anche il "Cavaliere del Cialis" (come lo chiamano, maligni, i gossippari più accaniti) non impari mai, e soprattutto cosa vorrà significare tutto questo crescendo? Non è dato sapersi. Di certo domenica sera il premier puntualmente, si è presentato alla festa per i diciotto dell'ennesima show-girl, Noemi Letizia. Una che lo chiama pure "papi".

"Che cosa ne penso? La cosa ha sorpreso molto anche me, anche perchè non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli, pur essendo stato invitato", confida Veronica. Un ultimo colpo di fioretto, perdonato: stavolta a parlare è la mamma, e non solo (i figli sembrano essere d'accordo, ndr). Perciò signora Lario Berlusconi, veniamo al dunque: ora i figli sono grandi, può permetterselo: divorzi.

O, molto dignitosamente, come ha fatto fin qui, si rassegni.

Prima che sia troppo tardi. Prima cioè che anche gli italiani, e non solo Veltroni, si convincano che lei è l'unica vera oppositrice "all'empereur". Un seggio in parlamento per lei dal Pd, in Europa o meno, questo sì, sarebbe una vendetta fin troppo scontata. O no?

ps: Interrogato dai cronisti, da Varsavia arriva la risposta del primo ministro: "Anche la signora ha creduto a quello che hanno messo in giro i giornali, mi dispiace". La signora?

29 aPRILE 2009

 

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